La Parrocchia - Parrocchia Sant'Antonio di Padova

Quartu Sant'Elena
Parrocchia Sant'Antonio di Padova
Quartu Sant'Elena
Parrocchia Sant'Antonio di Padova
Parrocchia Sant' Antonio di Padova
Quartu Sant'Elena
Quartu Sant'Elena
Parrocchia Sant'Antonio di Padova
Parrocchia Sant'Antonio
di Padova
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Parroco: P. Stefano Maria Cogoni
Vice Parroco: P. Massimo Brozzetti
Vice Parroco: P. Priamo Etzi
Storia della chiesa e del Convento
Nel sito in cui sorge oggi la chiesa sorgeva un tempo un edificio religioso dedicato a san Gregorio Magno.
Il convento fu fondato nel 1897 dal padre Ferdinando Diotallevi. La costruzione della chiesa ebbe inizio nel 1898 e fu promossa dai frati francescani, che nella seconda metà dell'Ottocento, in applicazione delle leggi Siccardi, furono espropriati dei propri averi, tra cui il convento al fianco della chiesa di San Francesco (oggi, come in origine, dedicata a sant'Agata). I lavori procedettero con grandi difficoltà economiche e vennero spesso interrotti. La chiesa venne ultimata nel 1904 con la costruzione del campanile e il 27 dicembre dello stesso anno consacrata da monsignor Balestra e dedicata a sant'Antonio di Padova.
II 19 dicembre 1954 la chiesa fu elevata al rango di parrocchia, la terza della città.
La chiesa subì un importante intervento di restauro tra gli anni Sessanta e settanta per riadattare l'edificio, e in particolare il presbiterio, alla riforma liturgica successiva al Concilio Vaticano II.
La facciata è alta e stretta si conclude in un timpano triangolare; al centro della facciata si apre il portale, delimitato da una cornice modanata e sovrastato da una lunetta in cui è raffigurato Sant'Antonio col Bambin Gesù. Al di sopra del portale è presente una bifora ad arco a sesto acuto, nella cui vetrata è rappresentata la scena dell'Annunciazione, compresa tra due nicchie anch'esse ad arco a sesto acuto: la nicchia di sinistra contiene una statua di San Francesco, la destra una statua di Santa Chiara. 11 campanile, rivestito da una copertura piramidale, è a pianta quadrata; nella cella campanaria si aprono quattro ampie finestre ogivali.
La chiesa presenta una pianta a croce greca. L'incrocio dei bracci è sovrastato da una cupola ottagonale, raccordata da pennacchi trigonali ai quattro pilastri che delimitano il quadrilatero centrale; su di esso si affacciano due grandi cappelle, che costituiscono il transetto: la cappella di San Francesco (a sinistra) e la cappella del Sacro Cuore di Gesù (a destra). Tra i bracci della croce si aprono invece altri quattro piccoli ambienti, che ospitano altrettante cappelle, collegati con l'unica navata tramite archi a tutto sesto e alle cappelle del transetto tramite archi a sesto acuto; degna di nota è la cappella della Vergine di Lourdes, in cui è presente una ricostruzione della Grotta di Massabielle. La copertura dell'edificio è a botte.
Il presbiterio è a forma quadrangolare e si conclude in un'abside semicircolare; frontalmente al presbiterio, al di sopra dell'ingresso, si colloca una tribuna che sì adagia su un arco ribassato.
Nel 1903, per soddisfare le richieste devozionali del popolo, venne provvisoriamente aperta una cappella nella zona dell'attuale portineria del convento.
Nelle adiacenze della nuova chiesa sorgeva una volta la chiesetta di Santa Lucia, successivamente dedicata a San Gregorio ed alla Vergine delle Grazie, che andò distrutta in un violento incendio il 4 agosto del 1860.
L'assenza di un luogo di culto era avvertita durante l'estate dai proprietari e dai lavoranti che si accampavano accanto alle aie in attesa di condizioni meteorologiche favorevoli per la ventilazione dei prodotti agricoli.
Ne sentivano poi la mancanza soprattutto le famiglie povere che risiedevano nella periferia est dell'abitato, dovendo attraversare tutto il paese per recarsi nella Parrocchiale di Sant'Elena e a piedi nudi, anche d'inverno.
Finalmente il 27 Dicembre 1904 la chiesa, che per volontà di Padre Diotallevi fu dedicata a Sant'Antonio, venne consacrata.
Nel 1931 furono acquistati 733 metri [quadri] di terreno per il piazzale della chiesa, mentre Padre Pio Piu cingeva di muro l'orto.
Padre Roberto Gabos per ingrandire il piazzale acquistava altri 781 metri [quadri] di terreno. Nel 1951 cominciarono i lavori di costruzione della grotta della Vergine di Lourdes collocata nella cappella prima dedicata al Santissimo Crocifisso, benedetta da Mons. Arcivescovo nel 1952. La devozione alla Vergine era fortemente sentita e si era diffusa negli anni '30 ad opera del Padre Lodovico Serra.
11 19 Dicembre del 1954, anche per via delle accresciute dimensioni di quella che poteva ormai dirsi a pieno titolo una "città", la chiesa di Sant'Antonio, con decreto dell'Arcivescovo Mons. Paolo Botto, divenne la terza parrocchia di Quartu dopo Sant'Elena e il Sacro Cuore.
Primo parroco fu Padre Marcello Cappai, affiancato da Padre Pietro Murineddu in qualità di viceparroco.
Negli anni 70 ebbero inizio i lavori di ristrutturazione della chiesa che portarono alla modifica sostanziale dell'altare maggiore, che venne adattato alle nuove esigenze liturgiche.
Negli anni '80 l'architetto Mantovani ridisegnò il presbiterio. Collocò sullo sfondo un grande giglio stilizzato in marmo in cui inserì il tabernacolo. Dal pulpito in marmo intarsiato ricavò l'altare e usò la base per collocarvi la statua di Sant'Antonio. Trasferì I infine gli stalli del coro ai lati della sona presbiterale. Allo stesso architetto si deve la
La sistemazione del piazzale antistante la chiesa.
Negli anni '90 i lavori sono continuati quasi ininterrottamente. Nell'antico teatro, costruito dal P. Lodovico Serra, sono state ricavate due grandi sale per riunioni ed è stato sistemato il cortile adiacente. E' stato rifatto il palco e risanati sale e servizi del nuovo
teatro.
Su progetto dell'architetto Sona sono state intonacate tutte le facciate del convento e dei vari edifici sorti negli ultimi cinquant'anni. E' stato rifatto totalmente il tetto della chiesa e soprattutto è stata curata l'estetica dell'edificio sacro.
I prospetti sono stati intonacati e tinteggiati e la facciata principale è stata arricchita con le statue di San Francesco e Santa Chiara e un bassorilievo di Sant'Antonio, ceramiche dell'artista Claudio Pulii. Allo stesso artista si deve la vetrata con l'annunciazione della Vergine.
Un'adeguata illuminazione rende godibile il complesso da varie parti della città, oltre che funzionale per le esigenze della parrocchia.
(da cartellone presente nell'Archivio del convento, esposto in occasione del centenario della fondazione)

STORIA DEL CONVENTO DI SANT’ANTONIO IN QUARTU SANT’ELENA
I frati francescani, presenti a Cagliari sin dal 1230, ebbero con la famiglia cappuccina un loro convento a Quartu accanto alla chiesetta di Sant'Agata dal 1631.
Con l'unità d'Italia il nuovo Stato, espressione della corrente liberale ed anticlericale, dispose con lo famoso Leggi "Slccardi" In soppressione dogli Ordini religiosi e l'incameramento dei beni ecclesiastici.
I frati francescani attraversarono cosi un periodo di profonda difficoltà sino a quando, sul finire del secolo, I Padri Giuseppe Gasparini e Ferdinando Diotallevi furono tra i promotori di un rifiorimento francescano nell'Isola. Padre Gasparini si dedicò alla costruzione del convento di San Pietro di Silki in Sassari, mentre P. Diotallevi si Impegnò noi progetto di edificazione del convento quartese, dove i francescani erano conosciuti dalla popolazione per le visite periodiche del frate questuante e por il servizio religioso che settimanalmente un sacerdote del convento di San Mauro in Cagliari prestava nella chiesa di Sant'Eflsio.
All'epoca Quartu, “villa" di circa novemila anime, poteva dirsi un paese ricco: era posta in una posizione favorevole allo sviluppo dell'agricoltura, settore attorno al quale ruotava l'economia dell'intero Campidano.
Inoltre la particolare affezione che i suoi abitanti avevano sempre nutrito nei confronti dei frati fu certo uno dei motivi che determinarono in P. Diotallevi la decisione di stabilirvi una famiglia francescana.
Grazie ad una donazione di £ 85.000 da parte di una suora francescana, nonché di un ulteriore lascito di £ 2.000 da parte di P. Moi, inizialmente destinato alla marmorizzazione della chiesa di Santa Rosalia in Cagliari, nel 1896 si potè acquistare il terreno dal Cavalier Battista Melis.
Altra fonte di finanziamento derivò dalla vendita del "Veni Mecum di Sant'Antonio”, opera scotta da P. Diotallevi nello stesso anno.
Ci si prodigò cosi alla ricerca dei materiali necessari i quali vennero reperiti in zona a basso costo.
Nel giardino del convento è ancora visibile lo scavo “industriale", ora trasformato in agrumeto, da dove gli operai ricavarono i “lardini" con cui sono costruiti tutti i muri perimetrali del convento.
La paglia certamente non mancava, dovendo il convento sorgere proprio accanto alla aie del paese. C'è da supporre che anche i mattoni sardi con cui sono state poi costruite le volte delle stanze e dei corridoi siano stati fabbricati in una fornace della zona.
I lavori ebbero inizio II 14 Luglio del 1898 quando Mons. Paolo Serci. Arcivescovo di Cagliari, benedisse la prima pietra.
La realizzazione dell'opera fu frutto dello sforzo e della disponibilità di volenterose maestranze quartesi  che, come scrive lo stesso Padre Fondatore, "offrivano il loro contributo lavorando alacremente da sole a sole“.
Nel 1901 il convento era ormai concluso; aveva lo stile tipico “a palattu”, cioè la classica tipologia a palazzotto propria delle case cittadine, ed era formato da un'ala doppia a tre piani.
Nello stesso anno presero avvio I lavori per la costruzione della chiesa, su disegno del perito tecnico Felice Serci di Cagliari.
La chiesa venne progettata a forma di croce greca con una sola navata ed una cupola centrale sostenuta da quattro grandi pilastri. Dell'esecuzione si occupò il capomastro Francesco Dessi Spiga.
I lavori furono sospesi varie volte a causa della scarsa disponibilità di mezzi; questo incoraggiò l'instancabile P. Diotallevi a dare alla stampa un altro libro dal titolo “Filotea Antoniana" i cui proventi permisero la prosecuzione dei lavori.


Padre Agostino Pirri parroco dal 1962 al 1964
Padre Mario Cappai parroco dal 1954-1962
Padre Leonardo Pisanu  parroco dal 1969-1975
Padre Alberto Cogoni parroco  dal  1964-1969
Padre Stefano Frau  parroco dal 1975-1977
Padre Mario Solinas parroco dal 1990-1999 e dal 2011-2017
Padre Arcangelo Atzei, parroco dal 1978-1990 e dal 2005-2011
Padre Simone Farci parroco dal 21-09-2017 al 27/09/2020
Padre Mario Mattu parroco dal 1999-2005
Padre Michele Ardò:  parroco dal 24/10/2020 al 19/08/2023
Padre Stefano Maria Cogoni attuale  parroco dal 03/09/2023
Parrocchia Sant'Antonio di Padova
070810003
Via S.Antonio,44 - 09045 Quartu S.Elena
Quartu Sant'Elena
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